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Un Paese a Sei Corde

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LIUTAI IN VILLA 2020

05/03/2021

La seconda edizione

ANITA CAMARELLA & DAVIDE FACCHINI DUO

Non è stato facile organizzarla, ma alla fine la due giorni di LIUTAI IN VILLA è riuscita benissimo. Per la gioia di Dario Fornara che tanto si è speso per questo evento. D’accordo, non eravamo nella villa prevista, ma Palazzo Tornielli ad Ameno, così bello e con le sue salette perfette per chi voleva provare i vari strumenti in tutta sicurezza, si è rivelato perfetto per accogliere espositori e pubblico. E la prima delle due giornate si è conclusa con un concerto delizioso. Sul palco Anita Camarella & Davide Facchini, un duo straordinario capace di stupire con la sua suggestiva bravura d’altri tempi. Già si erano fatti applaudire qualche anno fa nel nostro festival, ma stasera avevano in serbo per noi un progetto completamente diverso. Un viaggio geografico e storico tra America e Irlanda, unite e divise dall’Oceano. 

ANGELA CENTOLA

Eccoci giunti al termine della due giorni di LIUTAI IN VILLA 2020, evento che ha visto un grande successo di pubblico, fatto di appassionati e curiosi che non vedevano l’ora di poter ammirare e provare gli stupendi strumenti appena usciti dalle mani di alcuni tra i migliori liutai italiani e non solo. Il tutto nella più totale sicurezza anti Covid garantita dallo staff di UN PAESE A SEI CORDE. Chitarre classiche e acustiche pronte per essere suonate o anche solo sognate in tutta la loro perfezione artigianale. La grande chitarrista ci ha proposto una serie di sue bellissime composizioni, suonate con le più belle chitarre di ognuno degli espositori presenti. Ad ogni brano il giusto suono, presentato da chi aveva costruito lo strumento. Làgrima de Amor, delicata e struggente, ha avuto la voce della chitarra del liutaio Lorenzo Frignani, mentre Libera, così fresca e leggera, quella della liutaia Silvia Zanchi. Per Milonga al Tramonto, dedicata ai genitori, Angela ha scelto uno strumento di Aldo Illotta, e una chitarra di Eugenio Naso per Vals Senza Nome, scritto in onore di tutti quelli che fuggono dalle guerre, di tutti i corpi ripescati in mare senza un nome. Ancora un po’ di flamenco, potente e pieno di ritmo, e poi eccola stringere fra le mani una chitarra di Samuele Fabbri per Sogno, e, infine, Zante, con lo strumento costruito da Valerio Licari, vibrante come un volo. Un vero peccato che le chitarre dei fratelli Chatelier siano dovute tornare in Francia prima del tempo. Angela passava da uno strumento all’altro senza problemi, da chitarrista esperta e fiera. Splendidi strumenti artigianali, ognuno con qualcosa di unico. Ognuno con l’anima del suo costruttore. Senza poi dimenticare le corde Savarez e i sistemi di amplificazione Schertler che hanno unito tutti questi mondi e queste note. Un’esperienza irripetibile che il pubblico ha apprezzato moltissimo, a giudicare dai grandi applausi che volevano a gran forza un bis. E allora eccolo, chiamando sul palco Dario Fornara, che tanto ha fatto per questo evento, per un pezzo un po’ improvvisato, per giocare un po’, cambiando genere. Almeno Tu nell’Universo. Delizioso. Col sorriso che abbracciava tutti, anche dietro le mascherine.





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